Mantello di Carlo V

Origini e Tradizione
Storia e Leggenda:

Secondo la tradizione, nel 1535, durante il suo ritorno dalla campagna in Nord Africa, Carlo V avrebbe fatto tappa a Carpanzano e, in segno di gratitudine per l'accoglienza ricevuta, avrebbe donato ai locali il suo mantello. Tale evento è rimasto nella memoria popolare e ha contribuito a rendere Carpanzano famoso anche oltre i confini della Calabria. 


Descrizione del Mantello
Caratteristiche Materiali e Decorative:

Il mantello è realizzato in un pregiato tessuto azzurro, decorato con motivi floreali e ornamenti che richiamano architetture di tipo arabeggiante. Questi decori potrebbero indicare una provenienza o ispirazione legata ai territori del Mediterraneo, come la Tunisia, sebbene non tutti concordino sulla datazione: alcune fonti lo collocano nella prima metà del XVIII secolo, altri lo considerano un manufatto di fattura lionese o veneziana. 
 

Conservazione e Valore Culturale
Custodia e Simbolismo:

Il mantello è attualmente custodito nel municipio di Carpanzano (ex Palazzo Aragona) e rappresenta uno dei tesori del paese. La sua importanza va oltre il valore artistico e materiale: è un simbolo della storia locale e della memoria di un imperatore che, secondo la leggenda, ha lasciato un segno indelebile nella comunità. 
 

Riflessioni Storiche – Valutazioni Storiche e Critiche:
Mentre la tradizione narra che il mantello sia un dono diretto di Carlo V, alcuni storici e studiosi ritengono che si tratti di un manufatto realizzato successivamente, probabilmente tra il XVII e il XVIII secolo. Nonostante le divergenze sulla sua datazione, il mantello viene unanimemente riconosciuto come uno degli esempi più pregiati della manifattura tessile meridionale.